giovedì 27 marzo 2008

L' Italia è sempre Italia

In Italia le bollette più care d'Europa
La pagella dei consumatori boccia i servizi pubblici
http://money.it.msn.com/famiglia/bollette/articolo.aspx?cp-documentid=1536933

FTAOnline
06 febbraio 2008
L'Italia dei consumi non si dà pace, i servizi pubblici e privati del Bel Paese sono i peggiori d'Europa. Costano di più e sono meno efficienti, questo quanto emerso da una ricerca ad ampio raggio nell'Unione Europea, lanciata dalla Commissaria europea per la tutela dei consumatori, Meglena Kuneva.Il malumore dei consumatori è alto dunque e la sfiducia nel miglioramento non accenna a diminuire.
Una pagella tutta in negativo dunque per servizi telefonici (di cui deteniamo, per il telefono fisso, il record nel numero dei reclami) che per le forniture di gas, il funzionamento della rete elettrica, e molto altro ancora.
Energia
Sui consumi energetici sembrano avere vita facile i lituani, nuovi arrivati nella Comunità Europea ma pur sempre eredi delle obsolete infrastrutture sovietiche, che registrano un livello di soddisfazione dell'82 per cento.Nel nostro paese si manifesta invece un alto livello di insoddisfazione (35 per cento di customer satisfaction), legato ai continui rincari del prezzo dell'energia, di cui deteniamo il primato in Europa seguiti a lunga distanza da Lussemburgo, Germania, Olanda, Gran Bretagna.
Anche sul versante Gas, oltre ai recenti scandali dei contatori, permane un generale malcontento (36 per cento di customer satisfaction), grave se paragonato all'entusiasmo della penisola ellenica dove invece dilaga la soddisfazione per i servizi erogati (87 per cento di customer satisfaction).
Poste
Come rispondono gli italiani alla domanda "come pensi che siano protetti i diritti dei consumatori nei servizi postali?"? Se la media degli europei risponde "bene" nel 70 per cento dei casi, e "male " nel 18 per cento, noi siamo penultimi in classifica, superati in mugugni solo dagli spagnoli: circa il 32 per cento degli intervistati italiani risponde infatti "male", e solo un 55 per cento "bene" (e proprio ieri la Ue ha dato il via all'ultima ondata di liberalizzazioni in questo mercato). Dalle percezioni individuali, e dalle risposte su domanda, si passa poi ai dati obiettivi.
Beni largo consumo e banche
Gli aumenti riguardano anche cibi e bevande, in forte crescita rispetto ai vicini comunitari: se la media europea è fissata a 100, l'Olanda si ferma a 89 e l'Ungheria a 60, ma noi galoppiamo già a 109, siamo all'ottavo posto per gli aumenti (prima la Danimarca, a quota 150).
Ulteriore capitolo della saga del caro-prezzi le commissioni bancarie: insieme a Repubblica Ceca, Germania e Lussemburgo, l'Italia registra le commissioni più fluttuanti e quindi potenzialmente più care per le tasche dei risparmiatori. Se i correntisti francesi si trovano a pagare commissioni annue comprese tra gli 0 e i 36 euro (dati raccolti dal Commissario europeo alla concorrenza), in Italia si parte dai 36 per arrivare ai 130 euro. L'"escursione" tariffaria in Germania è ancora più forte: un correntista può pagare commissioni tra gli 0 e i 144 euro, anche se sono più numerose le banche che chiedono commissioni comprese fra 0 e 50 euro.
Le ragioni del malumore
Non si tratta evidentemente di un semplice malcontento dettato da malumore quello che riguarda i consumatori italiani ma della percezione di un aumento generalizzato delle tariffe di beni e servizi. Che si tratti di riscaldamento, luce o poste i prezzi "made in Italy" sono decisamente più cari del resto d'Europa: noi paghiamo 16,58 euro per 100 Kilowattora, al netto delle tasse; mentre i francesi pagano 9,21 euro, per lo stesso quantitativo energetico; i finlandesi, 8,72 Euro; e i tedeschi, 14,33; tanto per restare agli esempi più "occidentali".

Penso che le parole non serve a nulla


La mia protesta ancora continua
http://blog.libero.it/Jehova/ Vi ricordo che io ho sollevato la mia mano destra …